*** CAMPAIGN ENDED, THANK YOU ALL!!! ***
Se la prendono coi ragazzetti: è normale perchè sono dei vigliacchi.
Giovedì notte sono riusciti a bruciare la sede della squadra di Rugby, ricostruita dal quartiere sulle ceneri di un campo che era stato abbandonato per decenni. È diventato il baluardo contro il dissesto civile e morale da anni. Funziona.
Funziona proprio bene, nonostante mille difficoltà e fatiche. E dà fastidio.
È eroico eppure divertente. Pieno di vita, pieno di storie. Pieno di energie giovani e ben incanalate.
Il rugby non è uno sport come altri: impari a misurare la forza, a giocare di squadra; capovolge quella pseudo-forza da guappetto mafioso e la trasforma in una forza del cuore e del cervello. Sembra rude, ma è solo forte, potente, generosa. Sempre coraggiosa e mai spavalda. Leale per definizione. Altruista, franca. Degna.
Tante volte anche noi siamo stati lì, noi di Lofacciobene, del Consorzio Legallinefelici, con gli amici marchigiani, lombardi, francesi, africani e di mezzo mondo: lì al campo dei Briganti, nel “quartiere difficile” di Librino a Catania, a contribuire per l’integrazione, la cultura, la solidarietà vera.
Ogni volta la nostra biografia cambiava, perché i problemi veri relativizzano tutti quei nostri falsi problemi personali che ci stancano nella vita quotidiana: la verità di sentirsi al fronte ti cambia i neuroni nel cervello e capisci finalmente quali sono le cose importanti per cui vale la pena di vivere. Quando risalivamo sull’aereo eravamo persone diverse, più coraggiose e determinate nel rompere l’omertà del quotidiano e le sue pigrizie.
Se quel posto non ci fosse stato, in questi anni i ragazzi sarebbero rimasti a gironzolare tra i marciapiedi, in questi quartieri di abbandono scolastico, oggi molti di loro sarebbero manovali della malavita, candidati alla galera e alla vita grama. Invece lo spazio c’era: un posto, una squadra, un immobile sgarrupato ma grande. Pieno di vita, pieno di storie individuali intensissime. La libreria più fornita, ad esempio, era lì: sì, nella sede della squadra di rugby. E anche gli orti sociali per il quartiere, intorno al campo. Giovedì notte hanno bruciato la club house, cioè l’edificio che è il cuore di tutto questo.
Subito i politici hanno dichiarato il loro sacro sdegno e annunciato ai giornalisti le vibranti promesse di rifinanziarne la costruzione. Promettere non costa nulla, sono i fatti che contano e l’’elenco di promesse degli ultimi decenni è infinito; intanto quello che c’era era stato tutto costruito gratuitamente da noi volontari, non con le parole ma con malta e cazzuola.
Quindi anche stavolta tiriamoci su le maniche, che è meglio.
I mandanti sanno due cose (e ne credono una terza)
Una: che se passa un po’ di tempo vincono loro, dalla rabbia e dall’indignazione si passa rapidamente alla rinuncia e alla spossatezza.
Due: conoscono la grammatica dei soldi: in un posto dove ne girano pochi, loro ne hanno tanti, i ragazzi neanche gli spiccioli.
Tre: la loro politica è lasciarli soli nel dimenticatoio. Prevedono che tutti noi del Continente abbiamo tanti altri guai, altri pensieri, e di Librino ci dimenticheremo.
Non gliela vogliamo dare, questa soddisfazione.
Bastano poche decine di euro per ciascuno di noi, se siamo in tanti, per ribaltare la situazione, trasformare il danno in un riscatto.
Avete capito bene, occorre mettere le mani al portafogli e farlo adesso. Rinunciate a una pizza e sottoscrivete anche voi. Subito.
Dopo vi sentirete meglio.
Distribuzione e rendicontazione dei fondi avverranno in maniera totalmente trasparente: pubblicheremo tutto nella sezione "Aggiornamenti" di questa stessa campagna.
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…intanto, la ricostruzione è già iniziata, le attività e gli allenamenti continuano, la comunità catanese si sta sbracciando e domenica 14 ci sarà un’assemblea in palestra che prevediamo molto affollata…
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A me piace ricordare quel meraviglioso luogo attraverso queste foto. Sono sicuro lo ricostruiremo ancora più bello, senza alcun dubbio! https://socialbusinessworld.org/photos/album/814474/insieme-senza-frontiere-lalbum-ufficiale