Il cibo biologico è sempre più popolare fra gli italiani, tanto che, se fino a pochi anni fa la sua vendita era confinata in piccoli negozi di settore, adesso la richiesta è talmente aumentata che anche quasi tutti i grandi supermercati hanno un reparto bio ben fornito. Questa è sicuramente una bella notizia, prova della grande sensibilità dei consumatori, sempre più attenti a quello che mettono nel piatto e a come è stato prodotto.
Il successo è stato confermato dalle statistiche Eurostat sull'agricoltura biologica, che hanno riscontrato una consistente crescita del bio in tutto il continente, dove, nonostante la crisi dell'agricoltura tradizionale, il biologico galoppa con un aumento considerevole delle terre dedicate e il moltiplicarsi di addetti che lavorano nel settore.
Che cosa significa cibo biologico?
Il cibo biologico proviene da agricoltura biologica, un sistema di coltivazione rispettoso dell'ambiente e della salute.
"L’agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola definito e disciplinato a livello comunitario dai regolamenti CE n. 834/2007 e CE n. 889/2008. Non utilizza prodotti chimici di sintesi (fertilizzanti, diserbanti, insetticidi, anticrittogamici) per la concimazione dei terreni, per la lotta alle piante infestanti, ai parassiti animali e alle malattie delle piante; inoltre vieta l’uso di organismi geneticamente modificati (OGM). Ricorre a pratiche tradizionali, essenzialmente preventive, selezionando specie locali resistenti alle malattie e intervenendo con tecniche di coltivazione adeguate." Federbio
Il cibo biologico è dunque prodotto senza l'uso di prodotti chimici dannosi per la salute, ma solo con l'aiuto di sostanze di origine naturale, il cui utilizzo è disciplinato da regole severe, per fertilizzare il terreno o difendere le piante da malattie o parassiti.
"La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale." Gazzetta Ufficiale Unione Europea - REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007 DEL CONSIGLIO del 28 giugno 2007
Quando possiamo essere sicuri che un alimento è davvero biologico?
Un alimento, per essere definito biologico, deve avere almeno il 95% degli ingredienti che lo compongono provenienti da agricoltura biologica ed essere conforme alla severa regolamentazione europea. In ogni Paese europeo vi sono enti preposti al controllo e alla certificazione bio, riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole.
Gli alimenti bio preconfezionati devono riportare sul packaging il logo del biologico UE, ovvero l'"eurofoglia verde". L'etichetta deve inoltre riportare il codice identificativo dell'ente certificatore e quello del produttore che è stato soggetto al controllo. La presenza di questo marchio è garanzia per i consumatori di avere di fronte un alimento biologico.
Il biologico è davvero migliore? Non è una truffa?
In Italia siamo purtroppo abituati alle truffe, lo siamo talmente tanto che consideriamo quasi normale che chiunque tenti di imbrogliarci, questo ovviamente a discapito di chi le cose le vuole far bene davvero. Questo tipo di sentimento coinvolge anche la percezione che molti consumatori italiani hanno del settore biologico: sono convinti che sia solo una moda per vendere a un prezzo più alto cibo di qualità media e per nulla migliore di quello prodotto con metodi convenzionali.
Se andiamo ad approfondire però, questa percezione non corrisponde alla realtà, diversi studi scientifici effettuati su prodotti biologici infatti dimostrano le loro eccezionali qualità e quindi l'affidabilità del settore dell'agricoltura biologica in Italia, formato da moltissime aziende che lavorano con passione e onestà.
La stessa Legambiente ha presentato il dossier "Stop Pesticidi" 2019, nel quale ha pubblicato i risultati di analisi effettuate da laboratori accreditati su migliaia di campioni di alimenti di origine vegetale e animale di provenienza sia italiana che estera. Secondo questo report, il 61% dei campioni analizzati risulta regolare e privo di residui di fitosanitari, quindi un buon risultato, ma Legambiente dichiara invece preoccupante il fatto che il 34% di alimenti, pur essendo a norma di legge, presenti uno o più residui di pesticidi. Questo evidenzia il problema più serio resta quello del multiresiduo, che non viola le norme comunitarie le quali regolano purtroppo solo i limiti di ogni singola sostanza chimica senza prendere in considerazione gli effetti nocivi o sinergici che può avere la combinazione di diversi agenti fra loro. I prodotti esteri sono risultati più contaminati di quelli italiani, il primato negativo è stato raggiunto da un peperone cinese con residui di ben 25 sostanze diverse!
Questa analisi ha preso in considerazione anche prodotti biologici: i 134 campioni sottoposti ad esame sono risultati privi di residui, ad eccezione di un solo campione di pere.
"L’ottimo risultato è ottenuto anche grazie all’applicazione di ampie rotazioni colturali e pratiche agronomiche preventive, che contribuiscono a contrastare lo sviluppo di malattie e a potenziare la lotta biologica tramite insetti utili nel campo coltivato."
Una ricerca pubblicata sul British Journal of Nutrition che ha preso in esame ben 343 studi ha confermato che gli alimenti biologici hanno proprietà nutrizionali superiori a quelli non biologici, come ad esempio i polifenoli, antiossidanti associati a un minore rischio di patologie croniche. I prodotti convenzionali avevano più alti livelli del metallo tossico Cadmio, e ovviamente, quattro volte la quantità di pesticidi, rispetto agli alimenti biologici. Secondo gli studiosi "vi sono prove che concentrazioni di antiossidanti più elevate e più basse di cadmio siano legate a pratiche agronomiche specifiche richieste in agricoltura biologica."
Questo dimostra la grande serietà del settore che, se non in rarissimi casi che vanno assolutamente sanzionati, ci fornisce un prodotto salubre e sicuro.
Perché acquistare cibi biologici? Quali sono i vantaggi?
1. L'agricoltura biologica è efficiente e sostenibile
I detrattori del biologico sostengono che in futuro a causa del riscaldamento globale e di un considerevole aumento della popolazione, avremo difficoltà a produrre cibo a sufficienza per tutti. L'agricoltura biologica secondo loro non potrà essere la soluzione alla carenza di cibo perché la resa dei terreni bio è del 50%- 70% inferiore a quella dei terreni coltivati con colture convenzionali o OGM. Secondo la ricerca condotta dal Gruppo di Docenti per la Libertà per la Scienza questo però non corrisponde a verità: i terreni coltivati biologicamente sono invece molto più produttivi di rispetto a quanto affermato dai detrattori. Uno studio pubblicato su Nature afferma che la resa sarebbe inferiore solo dell'8-25%.
Se a questo aggiungiamo che uno dei problemi più vergognosi delle nostre società occidentali e ipernutrite è proprio lo spreco delle risorse alimentari, che ogni anno costa solo a noi italiani ben 15 miliardi di euro, possiamo comprendere che la scarsità di cibo è in realtà un falso problema. Ogni italiano infatti butta nel bidone in media circa 32 kg di cibo all'anno!
I sostenitori dell'agricoltura convenzionale non prendono inoltre in considerazione il lungo periodo, nel quale i terreni sfruttati al massimo e inquinati da pesticidi, impoveriti finirebbero per produrre comunque sempre meno.
Insomma, mangiamo meno, sprechiamo meno e scegliamo cibo di qualità!
2. Il cibo biologico rispetta la natura
L'agricoltura biologica ha come fine il rispetto dell'ambiente e della natura perché non impiega prodotti di sintesi i quali non si limitano a rimanere all'esterno del frutto o della pianta, ma vi penetrano, cambiandone a volte profondamente le proprietà nutrizionali.
I prodotti fitosanitari utilizzati in agricoltura convenzionale vanno poi spesso a contaminare le falde acquifere, laghi, mari e fiumi, quindi anche l'acqua che beviamo. Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Science of the Total Environment condotto in Europa ha infatti constatato che i fiumi e i canali del nostro continente sono contaminati da più di cento tipi di pesticidi, inclusi 24 che non sono autorizzati nell'Unione Europea. I più alti livelli di inquinamento sono stati riscontrati in un canale in Belgio che ne conteneva ben 70 tipi.
I ricercatori concludono affermando che "Gli agricoltori non vogliono inquinare i fiumi, e le compagnie idriche non vogliono dover rimuovere tutto quell'inquinamento di nuovo a valle, quindi dobbiamo lavorare per ridurre la dipendenza dai pesticidi e dai farmaci veterinari attraverso un'agricoltura più sostenibile."
2. Il biologico preserva la biodiversità
L'agricoltura convenzionale, industriale, intensiva ha negli ultimi decenni impoverito in modo irreparabile la biodiversità del nostro ecosistema. Le monocolture, l'uso di mezzi pesanti, di prodotti chimici di sintesi hanno diminuito le specie di animali, piante e microrganismi presenti nel nostro pianeta, tanto che la FAO con un rapporto pubblicato a inizio 2019 ha lanciato un allarme: il 24% di circa 4000 specie di cibo selvatico sta scomparendo in 91 Paesi; si tratta di una vera e propria emergenza che mette a rischio il futuro della nostra stessa esistenza. Ma quale può essere la soluzione a una tale catastrofe?
Da un'analisi condotta dalla Oxford University che ha preso in esame dati raccolti per ben trent'anni e comparato la biodiversità nei campi coltivati con agricoltura biologica e non, risulta che nei primi c'era una ricchezza di specie superiore del 30%, percentuale che arriva al 50% se si considerano solo gli insetti impollinatori come le api.
"Il nostro studio ha dimostrato che l'agricoltura biologica, in alternativa all'agricoltura convenzionale, può produrre vantaggi significativi a lungo termine per la biodiversità. I metodi biologici potrebbero andare in qualche modo a fermare la continua perdita di diversità nei paesi industrializzati". Sean Tuck del Dipartimento di Scienze delle piante dell'Università di Oxford.
3. il cibo biologico più buono: i sapori di una volta
"Non ci sono più i pomodori di una volta" : spesso ci lamentiamo del sapore insipido di molta frutta e verdura che acquistiamo al supermercato. Questo è senz'altro un risultato di un tipo di coltivazione industriale che predilige le grandi quantità e lo sfruttamento indiscriminato del terreno. I cibi biologici, coltivati in modo più sostenibile su terreni concimati con metodi naturali e sottoposti a rotazione delle colture, a volte non sono esteticamente "perfetti", ma sono sicuramente più saporiti e nutrienti.
Questo discorso potrebbe non essere valido per la frutta e verdura bio acquistate nei supermercati, perché spesso a causa delle esigenze della grande distribuzione, per la raccolta non è possibile attendere la completa maturazione del prodotto.
4. Il bio è più salutare
Come già accennato prima, è ormai provato che gli alimenti bio siano più nutrienti e ricchi di antiossidanti, vitamine e minerali rispetto ai cibi non bio. L'assenza di pesticidi, erbicidi e altre sostanze tossiche, anche se in piccole quantità, costituisce sicuramente un elemento fondamentale per salvaguardare la nostra salute. Come spiegato sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità, non è semplice disquisire sulla sicurezza dei fitofarmaci: "vista la grande varietà di classi chimiche e di microorganismi utilizzati, non è possibile generalizzare parlando dei possibili effetti sulla salute dovuti ai pesticidi, perché sono diversi a seconda del tipo di prodotto utilizzato. Nell'uomo, l’esposizione a livelli tossici di alcuni insetticidi può causare effetti al sistema nervoso centrale, l’impiego di altri determinare effetti sul fegato, altri ancora sulla fertilità."
E' chiaro dunque che gli effetti sulla salute ci possono essere e che la scienza dovrà lavorare ancora molto prima di conoscerli tutti: alcuni pesticidi, possono addirittura agire da interferenti endocrini causando squilibri ormonali negli individui, in particolare nei bambini. Qui un articolo che abbiamo pubblicato sull'argomento.
Che il cibo biologico sia più sano lo si deduce anche dai risultati di uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Frontiers in Microbiology che ha analizzato la quantità e la qualità dei batteri presenti su una mela, mettendo a confronto frutti convenzionali, con frutti biologici. Entrambi i tipi di mela hanno un numero di batteri simile, che corrisponde a circa 100 milioni. Le mele biologiche però hanno dimostrato di ospitare una comunità batterica più salutare e diversificata. Nelle mele convenzionali ad esempio, sono stati rilevati batteri patogeni come Shigella e Escherichia, che non sono stati invece rilevati nelle mele biologiche. Una mela al giorno quindi toglie il medico di torno? Sì, ma solo se bio ;-).
Il cibo biologico è dunque un investimento sul futuro e la salute dei nostri figli, e anche a parità di proprietà nutrizionali, è sempre preferibile assumere un alimento più pulito e salubre.
Gli effetti benefici di una dieta basata su cibi biologici sono stati dimostrati anche da uno studio peer-reviewed portato avanti dall'Università della California e dall'Università di Berkley, che hanno constatato come in soli sei giorni di alimentazione bio i pesticidi presenti nelle urine (circa 13) siano diminuiti drasticamente.
5. Gli alimenti bio sono più freschi
Una delle caratteristiche dei prodotti biologici è la scadenza, durano infatti di meno sullo scaffale. Se siete soliti acquistare frutta e verdura bio lo avrete sicuramente constatato: le patate, lo zenzero, l'aglio e così via, germogliano molto prima e quindi vanno consumati più in fretta rispetto ai corrispondenti non bio. Questo potrebbe sembrare uno svantaggio, ma in realtà è solo segnale di un cibo fresco e nutriente, come dovrebbe essere in natura.
Perché il biologico costa di più?
Uno degli svantaggi dei prodotti biologici, è che spesso sono più cari dei prodotti convenzionali, anche se la differenza di prezzo è in costante diminuzione negli ultimi anni grazie a una domanda sempre più forte.
Le motivazioni sono molte, le aziende biologiche infatti per poterci offrire un prodotto sano e sicuro devono sostenere moltissimi costi. In questo mondo a rovescio, non è l'agricoltura convenzionale con i suoi sistemi distruttivi e inquinanti a sobbarcarsi la tutela dell'ambiente, ma il settore del bio, costretto ad affrontare spese ingenti per certificazioni, burocrazia, controlli, campi che hanno una resa minore (anche se di poco come abbiamo visto sopra), maggior necessità di lavoro per evitare la chimica di sintesi e metodi di coltivazione industriali.
La domanda che invece dovremmo tutti porci è: come può un cibo non biologico costare così poco?
Gli alimenti che troviamo nelle grandi catene della GDO (grande distribuzione organizzata) sono invece a buon mercato, perché prodotti in modo industriale, spesso acquistati dai fornitori a prezzi bassissimi, mettendo in difficoltà i piccoli produttori che a volte non riescono a coprire i costi di produzione. Una inchiesta che ha fatto scalpore nel 2018 sulle aste a doppio ribasso organizzate da famosi discount e la protesta dei pastori sardi, che hanno preferito gettare il latte piuttosto che venderlo ad un prezzo troppo basso, per fare solo due esempi la dicono lunga sull'eticità e le strategie commerciali portate avanti da alcuni soggetti operanti nel settore alimentare del nostro Paese.
Nella valutazione del prezzo degli alimenti biologici non dovremmo inoltre tenere in considerazione, nel lungo periodo, il risparmio sui costi di prevenzione e cura di eventuali problemi di salute causati invece da alimentazione poco attenta? Che prezzo diamo davvero al nostro benessere?
Comprare bio è abbastanza?
Acquistare cibo biologico è sicuramente una scelta di consumo responsabile che denota una grande sensibilità. Essendo però il bio divenuto molto popolare, anche le grandi multinazionali che finora si erano dimostrate molto poco interessate al nostro benessere e alla salvaguardia dell'ambiente, sembrano ora divenute molto attente ai temi ambientali, offrendo una gamma di prodotti bio sempre più ampia.
Questo è sicuramente un dato importante e positivo, che dimostra ancora una volta il potere di noi consumatori nel guidare le scelte delle aziende. E' però secondo noi fondamentale, nel momento in cui si mette mano al portafoglio, non limitarsi a scegliere alimenti con la "foglia verde" ma fare, ove possibile, anche una valutazione etica, privilegiando piccoli produttori, possibilmente italiani (ce ne sono tanti!) che lavorano con passione , fatica, rispetto per la natura e l'essere umano.
Noi nel nostro piccolo, con i nostri partner stiamo cercando di fare proprio questo: aiutaci anche tu a capire, scegliere e sostenere il vero biologico etico.
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Per approfondire:
https://www.assobio.it/2019/02/01/eurostat-sempre-piu-bio-in-europa/
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Organic_farming_statistics
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Organic_farming_statistics#Organic_production
http://www4.istat.it/it/files/2015/12/F.Giardina_Workshop17dic.pdf
https://feder.bio/cosa-gli-ogm/
https://feder.bio/cose-il-bio/
https://feder.bio/lezione-etichetta-bio/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24968103
https://ilfattoalimentare.it/frodi-agroalimentari-carne-controlli.html
https://www.cambialaterra.it/2018/03/allarmismi-sul-bio-e-distrazioni-colpevoli/
https://www.researchgate.net/publication/330729186_Contributi_di_approfondimento_scientifico_sull'agricoltura_biologica_da_parte_del_Gruppo_di_docenti_per_la_Liberta_della_Scienza_CON_ELENCO_DEI_479_SOTTOSCRITTORI_al_1632019_-_NB_alcuni_sottoscrittori/download
https://www.repubblica.it/cronaca/2019/02/04/news/giornata_spreco_alimentare-218246948/)
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2019-04/uoe-bpi040819.php
https://www.repubblica.it/ambiente/2019/02/22/news/in_calo_la_biodiversita_a_rischio_i_nostri_alimenti-219837733/
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/1365-2664.12219/abstract
http://www.ox.ac.uk/news/2014-02-04-organic-farms-support-more-species
https://ilfattoalimentare.it/eurospin-passata-pomodoro-sottocosto.html
https://www.issalute.it/index.php/saluteaz-saz/p/546-pesticidi#effetti-sulla-salute
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24968103
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0013935119300246
http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita/lispra-e-la-biodiversita/articoli/tutelare-l2019agrobiodiversita-con-le-filiere-alimentari-corte-ecologiche-e-locali
https://www.cambialaterra.it/rapporto/
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmicb.2019.01629/full
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